–Ma è un luogo questo?
di Lucio Mayoor Tosi
Casa bunker. Ci vivono alcuni – Santo,
santo crocifisso, offrimi una sigaretta. –
Pezzente! – Picchiatore fascista –
– Sono, non sono. – Malware.
Ehi!
Sistema balocchi. Perfetti accostamenti –
Dormi! – Mi sento, che ho perso.
Stai solo male in te stesso. Il mondo
suona con rumori e bla bla di finestre.
Ragni di dipendenza e continuo togliersi.
Sterminate mancanze di prospettiva.
– Buttate lì come cenci.
Mentre insacca la sera, con fretta del diavolo,
legni e metalli.
Sul tavolo da gioco. Notte. L’universo cammina
bordeggiando rovi. Non può rientrare, starà fuori
per sempre.
Dormi! Una dolce amica, dispensatrice
di bisogni elargirà amore terrestre.
Questa versificazione spezzata e interrotta è la tua misura. Il mio consiglio è di abolire qualche verbo di troppo, eliminare «dove»… ho notato che quando tu cerchi la continuità sintattica e musicale, inevitabilmente la tua scrittura si indebolisce. Un caso?
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Ottima osservazione. Ho fatto sparire “Dove”, quanto ai verbi aspetterò il momento adatto.
Sotto dettatura sto accumulando molto materiale ma è sicuramente nella fase di revisione che serve di averci più maestria.
Grazie infinite.
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