Mayoor

Poesia oggettiva, stile nominale e di fantasia.

Pensieri mentre aspetto che un colore si asciughi.

Produco navi da guerra. Assemblaggio e vendita. 
Senza figli. A stento. Ma in fondo cos’è il denaro, virgola,
per uno che non ha figli? Ecco come investire. 

Orizzonti, dipingo orizzonti. Scala uno a un miliardo.
Ma poi cosa sono i figli? 

Non so che nome dare a queste cose.

Nuvole online. Si parlerà di trasporti. In valigia. 
Il libro. Note su Luigi XVI. Camomilla. 
C. W. Leadbeater, a fumetti. Collegamenti in uso
tra gli aborigeni, il futuro è qui. Inglese. Pachistano. 
Senza pietà. 

Senza vergogna.

Il cappio meglio. Pioppi truculenti. Sangue di pernice.

Vapor.
Toglie le parole nascoste tra le piastrelle.

Ancora 40 pagine. Senza matita.

L’umanità ci sopravvive.
Bianco Paperino. 

Appunti.

Geltrude. 

[…]

Facevano la stessa strada.
A cavallo!

Gelsomini, ranocchie, anniversari… Il permesso
di papà. Finalmente sposi. Oh, quanti sono!
Tra i cigni. Il marito di nonna. Ci hanno scoperti.
Un tocco di magia. Astronauti. 

[…]

Venti di aprile.

Quelli con la focaccia.

Poeti clown. 

Non so.

Siamo sempre noi, quelli affumicati, pensavo. 

Macondo vive in una reggia, accanto ai box. 

Sentimenti.

Mezz’ora, fine sigaretta. Che adesso neanche a Milano.
Polpetta, perché l’amore è cibo.

Appunti.

Vieni, rassomigliamoci. Adesivi.

Se hai delle fantasie non ti spaventare. Clown. 

Chiodi.