Эхо .
di Lucio Mayoor Tosi
Pasternak, il famoso poeta russo, guarda triste
dalla finestra. Neve infelice.
Lei scrive per lui Canzone della giacca chiara.
In silenzio, appena svegli. Castagne e fichi.
Lo sguardo va dove il bosco è senza piazzole
di gioia. Ci sono figure nascoste
le loro parole pigne fiocchi di luce e polvere.
Una matita sola sul davanzale.
Ci si abbottona per uscire. Berretto da gatto.
Vedi? E’ natura in vecchiaia.
caro Lucio,
complimenti per la tua capacità di scrivere con i frammenti, ma io inizierei la poesia con il verso seguente:
Danzano le porte, i calamai, le carte scritte fittamente.
Così la poesia entra da subito in medias res. Non credi?
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Questa poesia è dedicata alla poetessa Chandravimala Candiani, amica di vecchia data. Uno dei suoi libri più noti è “Bevendo il tè con i morti”. Per questa ragione ho iniziato con “Parla coi morti. Una vocale le basta.”
Però, pensando che la poesia deve poter vivere di suo, forse hai ragione: quello che hai indicato è un inizio migliore.
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Grazie, così mi sembra molto meglio.
Più avanti, quando verrà, cambierò anche il titolo.
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Mattina da sfaccendati? No, verso mezzogiorno ho messo un punto, là dove andava messo.
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