Nosferatu.

di Lucio Mayoor Tosi

Non è muta la lamiera, niente affatto: duole quando la mazza picchia,
e si sente. Emette il suo grido inascoltato il sasso lanciato, che arriva.

E così le persiane alle finestre quando gemono per il vento.
Se sfregate, anche le stoffe sospirano. Tintinnano spesso anche i vetri.

Riconosco la voce inconfondibile della mia giacca quando riposa –
è un composto di lana, memoria sbiancata d’erba e sassi.

Ancora innamorata del vento. Viva quanto chi l’indossa.
Strano destino. Pietre franano accidentalmente in montagna.

Cadute e imprecazioni. Non poter morire.